giovedì 19 giugno 2014

NASCE IL SENIGALLIA JAZZ FESTIVAL



Dal 7 al 13 luglio 2014 si da al via alla prima edizione del Senigallia Jazz Festival (On The Beach) che proporrà alla cittadinanza ben una settimana intera di concerti più un evento 'speciale' previsto per sabato 12 luglio.
L'intenzione del festival è quella di promuovere, diffondere e divulgare quanto più è possibile la musica di matrice afroamericana comunemente detta "JAZZ".
In Italia, sono diversi anni che i media fanno vedere solo talent show o piccoli fenomeni musicali che, dopo aver cantato la canzone "x", di li a un paio di mesi spariscono nuovamente nell'anonimato, senza aver contribuito ne al loro successo personale ne tanto meno alla musica, nel significato più ampio che può rappresentare un contributo alla stessa.
L'iniziativa che gode del patrocinio del Comune di Senigallia, fa capo alla scuola Bettino Padovano e il direttore artistico Matteo Fraboni, (che sarei sempre io, colui che segue il blog in toto ndr :-), ha un preciso intento, e cioè portare questa musica ad essere apprezzata anche dai non addetti ai lavori, ma soprattutto a tutti coloro che fino adesso la musica è: o il rock che danno alla radio o la musica da discoteca.
Quindi all'interno del cartellone ci saranno ben due concerti di giovani talenti marchigiani che per merito si sono guadagnati il loro spazio, suonando nella serata di apertura in collaborazione con lo storico Ancona Jazz, (il festival più antico di Italia, nacque prima dell'Umbria Jazz nel 1970…), assieme  ad altri 6 progetti ben distinti, per offrire al pubblico una panoramica della musica jazz e di tutti i suoi "sottoinsiemi", quindi il genere manouche, che vede come caposcuola il chitarrista Django Reinhardt e la danza del tip-tap (!) un quartetto composto dai nomi di rilievo nazionale e oltre che abbiamo in zona con il trombettista Samuele Garofoli, piuttosto che altri progetti che suoneranno musica brasiliana tradizionale e non, musica R'n'B dal vivo fino ad arrivare all'esibizione di un quartetto di tango che vanta un bandoneoista argentino!
Per finire, per dare un taglio ancora più "pop" al festival di musica jazz, abbiamo previsto ben due feste in spiaggia dove l'atmosfera non sarà quella di un rave party, ma bensì di una festa nella splendida cornice del mare, comodi, in relax, a bere un buon cocktail fresco accompagnati da musica funky e r'n'b ideale per chi vuole rilassarsi su di un puff o scatenarsi e ballare!!!

Stay Tuned and Keep On Swingin!!!


lunedì 16 giugno 2014

NEL MONDO DI ALICE

Incontro fra 70 artisti provenienti da differenti parti del globo, immagini  e materiali relativi alla collettiva Nel mondo di Alice, mostra allestita alMausoleo della Bela Rosin, in Strada Castello di Mirafiori 148, dal 15 al 29 giugno 2014. (Torino)

"Il mondo di Alice e' il nostro mondo interiore che va oltre l'aspetto pratico di tutti i giorni"

Evento reso possibile dall'Associazione D.I.V.A (Donne Italiane Volontarie Associate) nella persona della presidente Tina Durando.





mercoledì 4 giugno 2014

Perché la musica jazz è una musica commemorativa?




Ciao a tutti,

continuiamo con la nostra opera di divulgazione della musica jazz e suoi affini.

Oggi ci troviamo davanti la domanda che divide e ancora oggi crea sgomento in molte parti del globo.

Tradizionalisti e avanguardisti e contaminatori.

No, non stiamo aprendo un dibattito politico ma sicuramente c'è un forte elemento che accomuna tutte queste fazioni, e cioè il fatto che tutte e tre suonano la stessa musica, riproposta in chiave diverse appunto da chi è più "mainstream", riproponendo le atmosfere e le caratteristiche salienti degli anni addietro, chi estremizza lo stesso 'messaggio' al futuro, cercando nuove soluzioni che ad oggi vengono per lo più percepite nella ricerca metrica delle composizioni piuttosto che armonica, e chi invece sceglie di vedere anche le sfumature tra il bianco e il nero e utilizza lo swing del jazz per suonare altro, potremmo chiamarlo "jazz moderno", abbracciando le musiche di ogni dove, incontrando e miscelando con intelligenza la musica elettronica piuttosto che quella tradizionale indiana e molte altre.
Ma quali sono i risultati?
C'è chi sostiene che senza la conoscenza scientifica dalla musica non si va da nessuna parte e chi è più schierato dalla parte dell'aver "vissuto la musica", ad esempio calandosi all'interno della data cultura musicale piuttosto che leggerla in un conservatorio distante diverse ore di aereo.
Forse anche in questo caso la soluzione può essere trovata a metà strada, dove risulta vera la citazione che "se non sai suonarlo, è inutile che sai scriverlo" e viceversa.
Possiamo dire che sicuramente, per quante prese di posizione si vogliono sostenere, (che poi sono soggette anche alla crescita anagrafica…cambiano i gusti, le mode..), questi tre 'poli' legati alla tradizione, all'avanguardia e alla contaminazione hanno tutti lo stesso scopo, continuare a divulgare il messaggio di libertà e democrazia che da sempre caratterizza la musica Jazz in tutto il mondo.



Keep 'on swinging