Ciao
Max, grazie per averci dato la tua disponibilità e vorrei iniziare l'intervista
chiedendoti:
1)
Quali sono
stati i tuoi primi passi nella musica e nel jazz?
Ho iniziato a suonare il sax da bambino suonando nella banda del
mio paese e ho iniziato ad interessarmi veramente di musica quando avevo circa 15 anni ascoltando i primi
dischi di fusion e jazzrock. La vera passione per il jazz è arrivata più tardi
quando ho scoperto Dexter Gordon che mi ha letteralmente stregato.
2)
Quali sono
state per te, e quali sono per te le linee guida per diventare un musicista di
jazz?
Un musicista di Jazz non è diverso da tutti gli altri musicisti,
quindi gli ingredienti sono sempre gli stessi: tanta umiltà e tanto amore per
la musica, senza queste due componenti mancherebbe sempre qualcosa.
3)
Puoi parlarci dei progetti che hai attivi? Da quello che abbiamo sentito nel
tuo ultimo quartetto esplori anche sonorità' più sintetiche rispetto allo
standard, come mai?
Da qualche anno collaboro con Dado Moroni in un bellissimo progetto
in duo del quale sta per uscire un nuovo disco dedicato alla musica del grande
Stevie Wonder e nello stesso tempo porto avanti il mio quartetto con cui
proprio in questi giorni sto pubblicando un nuovo disco per il mercato
giapponese.
Le sonorità sintetiche che hai ascoltato sono frutto di una
passione che sta crescendo in me, infatti da qualche tempo ho iniziato a
“giocare” con un po' di effettistica nei miei concerti live.
4)
Quale idea hai di jazz americano o italiano? E quali le differenze?
Il jazz non ha nazionalità. Sicuramente in America ed in
particolare a New York c'è una concentrazione di musicisti provenienti da tutto
il mondo i quali portano con loro tutte le diverse culture e questo rende il
jazz americano più interessante dal mio punto di vista.
5)
Sogni nel cassetto? Qual è il progetto che più vorresti realizzare nel futuro
prossimo?
Spero di riuscire a soffiare fino al mio ultimo respiro!
Grazie
ancora per la disponibilità e a presto!
Grazie a te!
Keep
on swingin'
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