domenica 13 aprile 2014

Nasce il Nuovo Blog per promuovere la musica jazz nelle Marche, ecco tutti i perché



Ciao a tutti,

Innazitutto è un piacere avere l'opportunità di dire la propria opinione libera da ogni proforma, e oggi, come sappiamo, è più facile dirla sulla rete che dal vivo…quindi in un blog.

Questa idea mi è venuta tanti anni fa, quando principalmente lo utilizzavo per promuovere la mia attività di musicista, batterista e compositore con uno spiccato interesse verso la musica jazz e la sua diffusione nella mia regione, le Marche appunto.
Oggi ci sono centinai di migliaia di musicisti di jazz attivi in tutto il mondo, chi lo è veramente, chi no, ma tutti che lo rincorrono, "il jazz" come già riportavano nello storico cartone animato degli Aristogatti con la frase "Tutti quanti voglion'fare jazz".

Perché? Credo per la sua natura estemporanea, il fascino della sua attitudine a creare frasi, ritmiche e melodiche, quindi musica, che permettono di esprimere noi stessi, per come siamo e ci sentiamo, in quel momento, un vero è proprio scenario apollineo direi, per un musicista.

Sono molto belle le storie rocambolesche "dei grandi del jazz" dove veramente si possono trovare tutti i tipi di racconti possibili e immaginabili, da quelli più sobrii a quelli meno… (moto meno!) e lo sappiamo tutti, basti fare riferimento "ai soliti noti" quali Duke Ellington, (sobrio) fino a Charles Mingus..che senza scendere nel suo privato, rischiò di fare ad accoltellate con un membro dell'orchestra durante le prove…(molto meno sobrio dire!)

Comunque questo solo per presentare la natura di questa musica, figlia di immigrati e deportati, di partiture francesi e ritmi e canti africani… che nella libertà di pensiero americano, un giorno, sono state "pubblicizzate" nel disco di Luis Armostrong, (correva il 1917), come musica "jazz", parola che prima poteva ritrovarsi con altri riferimenti erotici, legati all'energia che si crea quando una band "sta swingando", insieme.

E quindi ne sono susseguite di "ere" del jazz, musica multiforme che si è evoluta negl'inni attingendo dalle musiche tradizionali di ogni dove, (o quasi), mantenendo sempre l'unico denominatore comune, è cioè lo "swing" elemento immancabile, che rimbalzando da musicista a musicista è il motore pulsante di qualsiasi tipo di veste si voglia dare ad una propria composizione o arrangiamento che sia.

Se non c'è swing, continui a rincorrere il jazz...

L'esempio lampante che mi viene in mente è legato a Senigallia, la città dove abito, dove in estate c'è l'oramai storico festival "Summer Jamboree", dove la musica Rock&Roll fa da padrona.
Bene, tra uno spettacolo di scintillanti Cadillac, mercatini e barcarelle di gastronomie varie, ci si può imbattere in un gruppo di  ballerini che nel centro della città o sul lungo mare si cimentano in scatenati balletti, e fino qui è tutto ok.
La cosa "buffa" è che essendo la musica rock'n'roll figlia "illegittima" della cultura jazz, una delle prerogative fondamentali le troviamo nel ritmo: e cioè sul 2 e 4 movimento di una battuta di 4/4.
Che in parole povere, quando ascoltiamo la musica, il 90% è in 4/4 cioè suddivisa ritmicamente con pulsazioni di quarti che si susseguono, e che possiamo semplicemente contare con: 1, 2, 3, 4, magari battendo le mani.

Ecco, qui viene il bello: il rock'n'roll, derivando dal jazz, ha come impulso ritmico il 2 e il 4 battito, cioè le pulsazioni dello swing.

E' molto facile trovare gruppi di persone che attorno ai ballerini battono sul 1 e sul 3, e l'effetto per le orecchie di un addetto ai lavori è devastante, la sensazione è come quella di mettere la retromarcia in salita, o qualcosa del genere…!!!

Ecco, quindi, questo blog, farà i possibile per diffondere, far conoscere e far apprezzare la musica jazz, qui, a casa nostra, convogliando il lavoro attivo già da anni dei Jazz Festival di Ancona, di Fano, di Corinaldo; della virtuosa e consapevole didattica di Arcevia Jazz Feast e chissà in un futuro prossimo in un Senigallia Jazz Festival.

Keep on swinging!


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