domenica 18 maggio 2014

Qual'è il ruolo della batteria nella musica?

Ciao a tutti,

continuiamo con la nostra opera di divulgazione musicale.

Oggi vorrei parlare del ruolo della batteria nella musica, parlando si di jazz, ma non solo.

Immaginiamo di ritornare indietro al 1883, in un mondo "indietro" come le date confermano, di più di 100 anni.





In quegl'inni erano in auge gli effetti della rivoluzione industriale, la 'tecnologia' (per lo più meccanica) avanzava, e gli strumenti a disposizione dell'uomo erano sempre più affinati.
Proprio in quel periodo, un'azienda di nome "Gretsch", (fondata dai due fratelli che dopo la scissione, uno diede vita al marchio Leedy & Ludwig"),  erano abili costruttori di tamburi, in origine gran casse e tamburi militari, (quelli che volgarmente vengono chiamati 'rullanti' ndr), e proprio alle porte con il novecento davano vita ai primi drum set che vedevano le diverse tipologie di tamburi assemblati assieme come unico strumento, per di più suonati da un solo musicista.
Questo è avvenuto gradualmente, ma il loro marchio di fabbrica rimane ancora oggi un must elitario per ogni batterista che si rispetti.

Sorvolando sugli aspetti tecnici dello strumento, troppo lunghi e forse noiosi da descrivere in questo spazio, nel corso degli anni, modificando l'assemblaggio dei set, arrivarono a realizzare il mitico "bop set" che risale alla seconda metà degl'inni '50, nato per lo più per esigenze di spazio e trasportabilità, oltre che il vantaggio di avere uno strumento completo ma dal volume sonoro più contenuto rispetto ad un set con misure più ampie.

Sappiamo tutti che all'inizio, la batteria era il motore di una band, ma poi andando avanti con gli anni, prese il suo spazio, diventando anch'esso uno strumento improvvisatore, in grado di dialogare con gli altri strumentisti, utilizzando i suoi range sonori, alti=piatti, medi=tamburo, bassi=cassa, timpani e tom-tom. Io li vedo come una suddivisione in tre parti degli 88 tasti del pianoforte, dove anche lì, guarda il caso, ritroviamo la stessa suddivisone delle altezze sonore.

Ma veniamo ai capisaldi dell' evoluzione dello strumento: intentando un ordine cronologico, possiamo partire con Warren "Baby" Doods, Chick Webb, Sonny Paine, Papa Joe Jones,  Gene Krupa, Buddy Rich, Kenny Clarke, Philly Joe Jones, Roy Haynes, Max Roach, Billy Higgins, Elvin Jones, Michael Carvin, Tony Williams, Paul Motian (nonostante inziò a suonare negli anni 50/60 con Bill Evans, lo inseriamo all'incirca negli anni 70, periodo dove è stato pioniere del free jazz, di matrice nord-europea aggiungerei ndr), per poi continuare con Jack Dejhonnette, Peter Erskine, Steve Gadd, Billy Cobham, Bill Stewart, Jeff Ballard, Brian Blade, Eric Harland fino a Chris "Daddy" Dave, ultimo innovatore per certo, che ha come trovato una chiave legata al dialogo "batteria-musica" come partendo da un punto di vista più 'esterno', quasi considerasse in primis il colorare la musica, come a guardarla dall'alto, avendone una visione più chiara, e quindi interagendo in un modo nuovo, senza considerare l'enorme mole di groove impetuoso e celebrale, che sviluppa riproducendo il meglio degli accompagnamenti Hip-hop & R'n'B.

Poi, con la speranza che ne arrivino dei nuovi, possiamo tornare alla domanda principale che ci ponevamo all'inizio dell'articolo, e cioè qual'è il ruolo diquesto  strumento nella musica?
Sicuramente accompagnare e saper leggere una partitura musicale. Sono le prime cose, se un batterista non sa accompagnare o non sa decifrare il senso di una struttura… è meglio che cambi strumento. Seconda cosa, avere gusto per i colori e tipi di groove da usare in un brano piuttosto che in un altro, e conoscere molti stili ritmici. E poi? Lasciare spazio. Una delle cose lampanti che mi vengono in mente considerando questa evoluzione e ripercorrendola con la mente è l'abilità di ognuno dei musicisti citati di lasciare spazio ed emergere solo quando serve…Si, perché è proprio così che si riescono a valorizzare molte cose, dallo strumento in sé, considerando le sue caratteristiche tecniche e, non per ultima, la Musica, che può respirare grazie alle azioni di questo strumento "catalizzatore energetico" della musica stessa.

Quindi a tutti i batteristi in ascolto mi sento di dare un solo messaggio: non pensate troppo al tipo di pelle o battente che utilizzate, pensate alla Musica!


Keep on swingin'

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