1) Presentati: attività, strumento, progetti realizzati
Attività: sassofonista, compositore, arrangiatore,
insegnante.
Strumenti: sax soprano, alto, tenore, baritono, flauto,
ottavino, flauto contralto, clarinetto, clarinetto basso
Progetti realizzati: In qualità di leader ho realizzato due
dischi a mio nome, “Lazy Saturday” (2010) e “Do You Agree?” (2013), prodotti
dalla Notami Jazz records, supportato da un gruppo di favolosi colleghi e amici
con cui collaboro, tra gli altri, da diversi anni: Simone La Maida, Samuele
Garofoli, Massimo Morganti, Emanuele Evangelista, Andrea Paternesi, Gabriele
Pesaresi, Andrea Solarino. Come Co-leader ho inciso un disco con il Machine Head
Quartet, formazione pianoless supportata dall’utilizzo dell’elettronica, nella
quale militano i fidi Roberto Gazzani, Andrea Morandi e Massimo Morganti. Come
side-man ho partecipato a diverse produzioni discografiche suonando nei dischi
della Paolo Belli Big Band, Colours Jazz Orchestra, Riccione Jazz Orchestra, Vertex,
Roberto Zechini, Filippo Gallo, Massimo Manzi e Andrea Solarino, Antonella
Ruggiero, etc.
2) Racconta brevemente il cv
Mi
sono diplomato in Sassofono presso il Conservatorio di Fermo, in Strumentazione
per Banda, Composizione e Jazz (percorso di composizione, arrangiamento e
direzione d’orchestra Jazz) presso il Conservatorio di Pesaro. Nel 2011 ho
seguito presso il suo studio di Attleboro, MA, alcune lezioni di Hal
Crook, docente presso il Berklee College of Music di Boston.
Oltre
alle varie collaborazioni discografiche come side-man, ho inciso due album a mio
nome, entrambi registrati dal Marco Postacchini Octet, prodotti dalla Not.A.Mi.
Jazz e contenenti musiche originali: “Lazy Saturday” (2010) e “Do you agree?”
(2013 – con ospite Fabrizio Bosso).
Ho
partecipato a diverse produzioni Rai suonando nel programma televisivo
“Ballando con le stelle” (II-III-IV-V-VII-VIII-IX edizione) come membro della
Paolo Belli Big Band, con la quale suono dal 2005.
Il
resto del curriculum è “spalmato” nelle voci successive.
3) Attività didattica
Insegno Armonia,
Composizione, Arrangiamento, Ear Training, Tecnica dell’improvvisazione,
Sassofono, Musica d’insieme e laboratorio Big Band presso la Scuola di Musica
Bettino Padovano di Senigallia, la Scuola Popolare di Musica di Fermo, la
Libera Accademia del Jazz di Ancona, l’Arcevia Jazz Feast e la Scuola Media
Guicciardini di Firenze.
4) Attività live
In
questo periodo suono con le seguenti formazioni: Marco Postacchini octet- MP’s
Jazzy Bunch, Machine Head quartet, Paolo Belli Big Band, Blackbird sextet,
Vertex quintet, Roberto Zechini quintet, Manzi - Solarino Quintet, A Remark you
made – tributo ai Weather Report, la Colours Jazz Orchestra, la Riccione Jazz
Orchestra, la Rolli’s Tones Big Band, Birth of the cool Jazz Collective,
Filippo Gallo Quintet, Linha do Equador, Out of the blues e molte altre.
5) Collaborazioni e 'insegnamenti'
Tra
gli altri, ho collaborato con Massimo Manzi, Rita Marcotulli, Maurizio
Giammarco, Rosario Giuliani, Flavio Boltro, Massimo Nunzi, Javier Girotto,
Fabrizio Bosso, Bruno Tommaso, Marco Tamburini, John Taylor, Kenny Wheeler, Bob
Mintzer, Peter Erskine, Ayn Inserto, Bob Brookmeyer, Maria Schneider, Scott
Robinson e Mike Stern.
6) Progetti "work in progress"
Sono in procinto di iniziare il secondo lavoro discografico
del Machine Head Quartet
7) Quale pensi sia il giusto rapporto fra tradizione e
ricerca?
La seconda non deve mai perdere di vista la prima.
8) Considerazioni sulla situazione musicale italiana
Che dire? Potrebbe andare peggio….potrebbe piovere! (tanto
per fare una citazione cinematografica)
9) Considerazioni sulla situazione musicale marchigiana
Sotto certi punti di vista…piove già. Sotto altri invece
penso che goda ancora di un discreto stato di salute. La musica è ovviamente un
settore che risente come molti altri dell’attuale congiuntura fortemente
negativa di natura economica e politica.
10) Cosa pensi sia giusto o meno per lo sviluppo e la
diffusione della musica jazz?
Credo che negli ultimi anni la didattica, insieme alla
crescente offerta musicale costituita da festival e rassegne, abbia fatto da
volano per una notevole diffusione della musica jazz, che tuttavia rimane ancora
una po’ troppa prerogativa per gli addetti ai lavori. Un nuovo sviluppo potrebbe
essere dato da una “alfabetizzazione” che parta dal basso, in modo da educare
il pubblico di domani.
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